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Della festa delle donne e di Jane Austen.

venerdì, marzo 08, 2013


La festa della donna è come tutte le altre feste dell'anno, diciamolo: del papà, della mamma, san valentino. O almeno lo è ora, una volta aveva un significato, una volta era il simbolo delle conquiste ottenute dalle donne che ci hanno preceduto, quelle donne a cui dovremmo dire grazie per tante cose che oggi reputiamo ovvie. La prima giornata dedicata alla donna è stata nel 1909 in America, noi siamo italiani quindi ci abbiamo messo solo 13 anni in più ma a noi piace prendercela con calma, si sa.

Ma che è sto post?
Che ne so io, è venerdì e volevo scrivervi.

Vi è mai capitato di pensare di esser nate nell'epoca sbagliata? Ditemi, quando avreste voluto nascere? Hippie? Rinascimento?

Io avrei voluto nascere con Jane Austen, se non nella sua casa almeno nella casa accanto.
Mamme all'ascolto fate leggere i suoi libri alle vostre figlie dai 10 anni in poi. Le renderete consapevoli che gli uomini gentiluomini ci sono e che vale la pena aspettare che qualcuno le venga a rapire piuttosto che cercare qualcuno da rapire.

Sarebbe stato un sogno indossare quegli abiti, fremere sotto un semplice sguardo e aspettare che la mano del vostro lui si poggiasse sulla vostra schiena per accompagnarvi a ritmo di musica a ballare. Strati di crinolina sulle vostre gambe e piccoli cappellini a intrappolare quei capelli folli. Niente schiavitù, per carità. Tutti sullo stesso piano, al massimo amiche che si aiutano a preparare. Ventagli dietro cui nascondere sorrisi poco casti e mantelle al posto di scomodi cappotti.

Volevo nascere lì, quando ancora ci si scopriva a vicenda, quando si lottava per affermare le proprie capacità anche senza una festa che ci ricordi che siamo donne. 

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