7 cose su di me.
sabato, luglio 16, 2016
Mi sono resa conto che da quando il mio profilo instagram ha avuto una svolta per cui da "fotografo i gatti e i miei trucchi con la fotocamera del telefono al buio sul pavimento" sono passata al credere veramente che quell'app potesse darmi modo di esprimermi (mhmhmhm quante m in questa frase) al meglio, il blog è passato un po' in secondo piano.
Invece il fatto che io faccia frasi lunghe con il cammino di Santiago, no. Quella è una costante.
Dicevo, da quando la fotocamera viene prima della parola ho lasciato il blog come posto secondario in cui scrivere quello di-cui-dovevo-parlarvi e ho dimenticato un pezzo gigante: me.
Siete diventati tantissimi e io mi faccio conoscere forse poco, quindi mi sembra giusto rimediare facendo un po' di sano curtigghiu (per la traduzione uscite un parente siciliano, tanto lo avete).
Parliamo di me e di voi.
10 cose strane su di me.
1. Ho un problema con le canzoni pop molto ritmate.
Sarà il passato da ballerina, sarà che ho interrotto per dare spazio agli studi, sarà che non ce la posso fare ma nel momento in cui una canzone di queste parte ed io sono in giro è la fine: comincio a ballare per strada, nei negozi, mentre faccio la spesa. E' più forte di me, è il ritmo, non lo so.
Parte. Prima un piede, poi la spalla e va sempre a peggiorare.
Bitch I'm Madonna, Where are you know, Body Shots, Cheap Trills, One Dance.
2. Ho una fissazione per l'aspetto estetico del cibo.
Mi sveglio tutte le mattine alle 7:30 ma non faccio colazione prima delle 9 più o meno. Non per una decisione cosciente ma perchè mi devo preparare una colazione esteticamente appagante. Ve lo dico sinceramente, se qualcosa non viene bene parto già la giornata con il piede sbagliato.
3. Se mi perdo c'è un motivo.
Forse è un auto convincimento data la mia propensione al perdermi, però ad un certo punto è arrivata la convinzione che nel mio sbagliare costantemente strada ci fosse un perchè. Quale?
Che qualcosa di estremamente bello da fotografare mi aspettasse da qualche parte. Da quel momento è diventato tutto più semplice, quando mi accorgo di aver sbagliato percorso non impreco più tirando tutti i Santi giù dal paradiso ma sorrido e mi metto alla ricerca.
4. La canzone Disney che DEVO cantare.
Nell'iphone ho musica di tutti i generi (da Fabio Concato a Nicki Minaj) e poi c'è LA canzone che ha il potere di bloccare qualsiasi cosa io stia facendo perchè non riesco a far altro che cantarla.
Nell'iphone ho musica di tutti i generi (da Fabio Concato a Nicki Minaj) e poi c'è LA canzone che ha il potere di bloccare qualsiasi cosa io stia facendo perchè non riesco a far altro che cantarla.
E ve lo dico, l'avevo messa proprio per ispirazione e niente, non ho potuto più scrivere perchè dovevo cantare! Il titolo?
Quando viene Dicembre del cartone Anastasia.
5. Vivo il lavoro in maniera leggermente totalizzante.
Me lo dicono più o meno tutti e io me ne rendo conto quando non riesco a pensare a niente se non al lavoro. Diventa una sorta di ossessione ed essendo, appunto, un'ossessione ogni mezzo diventa valido per soddisfarla.
Ho sistemato una torta di compleanno nel bagno di una scuola, ho fatto delle foto con i piedi in una fontana, ho montato corone di fiori alle 5 del mattino in autostrada in una smart, ho preso 4 aerei in dodici ore per andare a fotografare una Masseria.
6. Piango ogni volta che sento la colonna sonora di Ameliè o più in generale Yann Tiersen.
Forse è segno di instabilità mentale, possibile.
Quando guardo Ameliè ho problemi a non scoppiare a piangere dopo 10 minuti dall'inizio. Alla prima nota di Yann Tiersen fiumi di lacrime e valli colme d'acqua.
Una volta, durante uno dei miei soggiorni a Napoli, ho alloggiato in un B&B al centro. Un clown posizionatosi accanto al portone del palazzo si stava preparando allo spettacolo. Io affacciata al balcone lo vedevo sistemare tutto il necessario. In sottofondo si cominciava a sentire la melodia de La Valse d'Ameliè e poi, d'un tratto, la magia: armato di due bacchette, a tempo di musica e con gesti lenti, disegnava enormi bolle di sapone con cui, dei bimbi scappati dalle braccia delle mamme, giocavano sotto le luci dei lampioni.
Non mi sono ancora ripresa.
I miei pianti e un Michele perplesso.
7. Tendo a prendere l'accento della persona con cui sto parlando
Non è che io lo faccia apposta, quando mi trovo a parlare con qualcuno che viene da un'altra parte d'Italia assimilo la parlata.
Bolognese, milanese e romano sono in cima ai dialetti che riproduco. Il palermitano poco. Il napoletano ormai è quasi accento madre.
Il fatto è che a volte sembra quasi io prenda in giro ma giuro che non è così. Mano sul cuore.
Bene, ora sapete qualcosa in più.
Mi sento meglio.
Me lo dicono più o meno tutti e io me ne rendo conto quando non riesco a pensare a niente se non al lavoro. Diventa una sorta di ossessione ed essendo, appunto, un'ossessione ogni mezzo diventa valido per soddisfarla.
Ho sistemato una torta di compleanno nel bagno di una scuola, ho fatto delle foto con i piedi in una fontana, ho montato corone di fiori alle 5 del mattino in autostrada in una smart, ho preso 4 aerei in dodici ore per andare a fotografare una Masseria.
6. Piango ogni volta che sento la colonna sonora di Ameliè o più in generale Yann Tiersen.
Forse è segno di instabilità mentale, possibile.
Quando guardo Ameliè ho problemi a non scoppiare a piangere dopo 10 minuti dall'inizio. Alla prima nota di Yann Tiersen fiumi di lacrime e valli colme d'acqua.
Una volta, durante uno dei miei soggiorni a Napoli, ho alloggiato in un B&B al centro. Un clown posizionatosi accanto al portone del palazzo si stava preparando allo spettacolo. Io affacciata al balcone lo vedevo sistemare tutto il necessario. In sottofondo si cominciava a sentire la melodia de La Valse d'Ameliè e poi, d'un tratto, la magia: armato di due bacchette, a tempo di musica e con gesti lenti, disegnava enormi bolle di sapone con cui, dei bimbi scappati dalle braccia delle mamme, giocavano sotto le luci dei lampioni.
Non mi sono ancora ripresa.
I miei pianti e un Michele perplesso.
7. Tendo a prendere l'accento della persona con cui sto parlando
Non è che io lo faccia apposta, quando mi trovo a parlare con qualcuno che viene da un'altra parte d'Italia assimilo la parlata.
Bolognese, milanese e romano sono in cima ai dialetti che riproduco. Il palermitano poco. Il napoletano ormai è quasi accento madre.
Il fatto è che a volte sembra quasi io prenda in giro ma giuro che non è così. Mano sul cuore.
Bene, ora sapete qualcosa in più.
Mi sento meglio.
9 commenti
quanto ti capisco! lasciando perdere gli accenti (sembra che prendiamo in giro il nostro interlocutore e invece no! non lo facciamo apposta, siamo cosi!), io mi perdo in qualsiasi cosa che faccio, vado in camera per sistemare un vestito e mi trovo a spulciare libri o sdraiarmi sul letto a guardare il soffitto, una canzone disney dev'essere sempre con me (che sia di un cartone animato e dei film non importa, basta che sia disney) e si, il pop è nel sangue, il piede batte, il sedere sculetta e ti trovi a cantare mentre sei in coda alla cassa o mentre scegli un libro in libreria ^-^
RispondiEliminaE' bello conoscere le stranezze altrui, per sentirsi meno strani :D
RispondiEliminaQuella della colazione è la mia preferita :D
Ang
www.madamelagruccia.blogspot.it
Ho avuto il tuo stesso problema, anche io uso IG per raccontare la mia vita, lasciando un po' da parte il blog, ma é anche vero che una piccola descrizione di pochi caretteri non rende mai completamente la persona che siamo.
RispondiEliminaVorrei dire solo che ho deciso che sarei andata a vivere in Francia solo per vivere come Amélie Poulain, poi ho abbandonato l'idea delle passeggiate sul canale Saint Martin (facendo saltare i sassi sull'acqua) per andare a vivere in un paesino in stile Chocolat. Aspetto ancora un bel gitano che suona la chitarra.
Un abbraccio,
Flavia
contesdefees.org
Sono divertentisse le cose strane su di te! :)
RispondiEliminaE per l'accento condivido, andavo in vacanza in Emilia dalla Toscana e tornavo con un accento emiliano fortissimo :D Magari è una forma di empatia!
E poi perdonami ma è più forte di me notare i dettagli... sono 7 o 10 le stranezze? :D Un abbraccio!
Rivedo cose.
RispondiEliminaAh, sono io eh.
EliminaQuella strana come te.
L.
Ciao
EliminaCiao
Elimina...però Anastasia non è della Disney...
RispondiElimina