#1 - Tratto da

martedì, ottobre 30, 2012

E' una cosa subdola.
Basta un pensiero leggermente negativo e tac, si forma un buco.
Un buco in cui non si può mettere semplicemente un tappo, di plastica o di sughero che sia, è un buco che non si può chiudere. E' un buco.
Qualcuno dice che basta uno smalto per mettere un punto a quel buco. Ma chi è che in borsa ha una boccetta di smalto trasparente?

Quindi rimani col buco e impari a conviverci.
Si dai, si sono rovinate le calze ma in fondo non è successo nulla di grave, insomma sono solo calze.
Certo il buco che prima assomigliava a una briciola adesso ha più la forma di un cratere lunare. Non importa.
Tanto non si vede molto.

Magari se tiro un po' la gonna.
Il cratere sta diventando una cometa, adesso ha anche una scia che percorre la coscia in verticale. Carina, lei.
La giornata va avanti e ha sempre meno senso tenere addosso quel buco con le calze attorno. Ma fa freddo e non si può stare senza, santa pace.

Poi incontri qualcun altro con un problema simile: un'unghia rotta; ma tu, che normalmente hai la soluzione ai problemi di tutti tranne che ai tuoi, hai la lima in borsa.
Tu hai la soluzione, ancora una volta.
Ma nessuno ha la soluzione per il tuo, di problema.

Ma vai avanti, dispensando soluzioni a chiunque abbia un problema.
Il tuo vuoto buco è la e nessuno se ne prende cura.

Accumuli.
Accumuli un altro po'.
Ancora un po'.
Un pizzico in più.


Poi basta un pensiero leggermente negativo e tac, il pensiero torna...
...e la depressione, pure.


Tratto da - 
Gli esaurimenti di Claudia Sirchia

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